Ho letto che…

emoticon_grandi_137Ho letto “Bianca come il latte rossa come il sangue” di Alessandro D’Avenia. Le frasi seguenti  mi sono piaciute molto e mi hanno fatto riflettere.

.quando ci si annoia è perchè non si vive abbastanza.

È ciò che fai che ti definisce, non ciò che sei.

L’amore non esiste per renderci felici, ma per dimostrare quanto sia forte la nostra capacità di sopportare il dolore.

Io, che di fronte a un errore vorrei che la vita avesse il tasto rewind. Invece la vita non ha quel tasto. La vita va avanti comunque, e suona che tu lo voglia o no, puoi solo alzare o abbassare il volume. E devi ballare. Meglio che puoi.

È normale avere paura. Come è normale piangere. Non vuol dire essere vigliacchi. Essere vigliacchi è fare finta di nulla, voltarsi dall’altra parte. Fregarsene.

L’amore non esiste per renderci felici,ma per dimostrarci quanto sia forte la nostra capacità di sopportare il dolore.

Regalare il proprio dolore agli altri è il più bell’ atto di fiducia che si possa fare.

A volte basta la parola di qualcuno che creda in te per rimetterti al mondo.

Il brutto della vita è che non ci sono le istruzioni per l’uso. Tu le segui, e se il cellulare non funziona c’è la garanzia. Lo riporti indietro e te ne danno uno nuovo. Con la vita no, se non funziona non te la danno indietro nuova, ti devi tenere quella che hai, usata, sporca e mal funzionante.

Sdraiati l’uno accanto all’altro con gli occhi chiusi, dopo cinque minuti di fitto silenzio. È un gioco che mi ha insegnato Beatrice. Gioco di silenzio. Pochi minuti zitti, a occhi chiusi a fissare i colori che compaiono sotto le palpebre. Io ogni tanto baro e guardo lei a pochi centimetri da me, trattenendo il respiro perchè non senta che mi sono voltato.

Sapete cosa fa il pellicano quando i suoi piccoli sono affamati e non ha cibo da offrire loro? Si ferisce il petto con il suo lungo becco e ne fa sgorgare sangue nutriente per i piccoli, che si abbeverano alla sua ferita come ad una fonte. Come ha fatto Cristo con noi,…

Caro Dio, oggi è Leo che ti scrive, perchè io non ci riesco. Ma anche se mi sento così debole voglio dirti che non ho paura, perchè so che mi prenderai tra le tue braccia e mi cullerai come una bambina appena nata. Le medicine non mi hanno guarita, ma io sono felice. Sono felice perchè ho un segreto con te: il segreto per guardarti, il segreto per toccarti. Caro Dio, se mi tieni abbracciata la morte non mi fa più paura”.

Così l’anno scolastico si spegne come un fuoco d’artificio. Quest’anno è durato una vita…..una cosa però l’ho capita, grazie a Beatrice. Non posso permettermi di buttare nemmeno un giorno della mia vita. Credevo di avere tutto e non avevo niente, al contrario di Beatrice, che non aveva niente e lei sì che aveva tutto.

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